di Rosa Sciatta
“Dopo quasi 5 anni dalla delibera del Consiglio di Presidenza del Senato della Repubblica del 16.10.2018 n. 6 che aveva ridotto drasticamente i vitalizi ai Senatori, con la decisione n. 272 del 5.7.2023, depositata il 12.7.2023, il Consiglio di Garanzia del Senato della Repubblica, nell’ambito del giudizio di appello proposto dall’Amministrazione del Senato contro i senatori (alcuni dei quali da me assistiti) che avevano impugnato la delibera annullata, se pur parzialmente, in primo grado, dispone in via definitiva l’annullamento integrale della delibera di riduzione dei vitalizi affermando che: a) la riduzione dei vitalizi con efficacia retroattiva era stata operata con “metodo palesemente irrazionale”, irrazionalità dipesa “dalla mancata verifica delle informazioni di base (a partire dalle carriere contributive) sui deputati interessati al ricalcolo”; b) come ricordato dalla Corte Costituzionale spetta eventualmente al Parlamento intervenire con legge per decidere eventuali riduzioni o rideterminazioni dei vitalizi, non potendo farlo l’organo di autodichia che “non dispone di tutti i mezzi istruttori indispensabili per quella più volte citata metodologia di calcolo”; c) il metodo di calcolo proposto dal Consiglio di Garanzia con la precedente decisione parziale n. 253\2022, avendo natura provvisoria, “non può che sopravvivere fin quando non sopravviva la Legislatura a cui questo Consiglio di Garanzia appartiene”.
Per tutti questi motivi, il Consiglio di Garanzia “dispone l’annullamento integrale della delibera n. 6\2018 a far data dal 13.10.2022, con la conseguenza che dal 1.1.2019 al 12.10.2022 i trattamenti previdenziali de quibus sono calcolati ed erogati secondo il criterio provvisorio indicato da questo collegio (e perciò come sopra detto sono dovuti gli arretrati); dal 13.10.2022 l’erogazione riprenderà secondo i modelli di calcolo antecedenti alla delibera di Presidenza del 16.10.2018”.
Il Consiglio di Garanzia auspica che la sorte dei vitalizi ante 2012 sia disciplinata con legge, affinchè il Legislatore possa introdurre una disciplina articolata e adeguatamente istruita, equa e opportunamente flessibile, affinchè nessun parlamentare possa rischiare di subire riduzioni inique. Pubblico la decisione appena commentata già anonimizzata.”
Leggi la Decisione del Consiglio di Garanzia
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